COINVOLGIMENTO DEL TERZO SETTORE NEL PROCEDIMENTO PENALE”. FIRMATO PATTO DI COLLABORAZIONE TRA CSVE E AIGA
Nel corso del convegno, che ha posto l'attenzione sul ruolo degli ETS nella giustizia riparativa e nelle pene sostitutive così previste dalla Riforma Cartabia, è stato siglato un protocollo per una collaborazione attiva tra CSVE e AIGA nell'ambito del percorso di Giustizia di comunità
Prevede una serie di attività mirate ad accrescere le competenze dei volontari in ambito di Giustizia di comunità il patto di collaborazione siglato ieri tra Csve (Centro di Servizio per il Volontariato Etneo) e Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) Ragusa, presso l’aula "Giorgio Firrincieli" del Tribunale di Ragusa. Una firma che segue la sottoscrizione avvenuta recentemente, in territorio catanese, tra CSVE e AIGA Catania.
Il protocollo è stato firmato dal presidente dell’Aiga Ragusa, l’avvocato Luigi Stamilla e dal presidente del Csve, Salvo Raffa, nel corso dei lavori del convegno "Il Coinvolgimento del Terzo Settore nel Procedimento Penale", organizzato dal Csve nell’ambito degli incontri informativi e formativi sul tema della Riforma Cartabia che, aprendo un nuovo scenario per le pene sostitutive, coinvolge anche gli ETS.
Il Terzo Settore acquisisce un loro un ruolo fondamentale nei progetti di messa alla prova, che puntano a migliorare l’efficienza del sistema giudiziario con misure alternative alla detenzione, rafforzando il coinvolgimento delle organizzazioni del Terzo Settore nella gestione dei programmi trattamentali e risarcitori per i condannati, che hanno l'opportunità di reintegrarsi nella società attraverso attività di pubblica utilità e programmi di supporto psicologico e sociale.
Aspetti delineati dai relatori intervenuti che hanno rappresentato, a vario titolo, categorie professionali coinvolte in temi di Giustizia riparativa. L’incontro, moderato dal dottor Marco Santoro, ha visto la collaborazione del Tribunale di Ragusa, dell’ULEPE, del consiglio dell’Ordine degli Avvocati e dell’AIGA.
Ad aprire i lavori, i saluti istituzionali da parte del dottor Francesco Paolo Pitarresi, Presidente del Tribunale di Ragusa, della dottoressa Monica Monego, sostituto Procuratore della Repubblica, del Dirigente della Divisione Polizia Anticrimine, il dottor Rosario Amarù che ha portato i saluti del Questore di Ragusa, dell’avvocato Emanuela Tumino, Presidente dell’ordine degli Avvocati, l’avvocato Luigi Stamilla, Presidente AIGA e del dottor Pino Drago, Commissario Straordinario dell’ASP di Ragusa che ha sottolineato la centralità degli ETS come fondamento per l’assistenza sanitaria. Successivamente si sono susseguiti gli interventi della Dottoressa Gemma Occhipinti, Giudice presso il Tribunale di Ragusa, la dottoressa Rosaria Ruggeri, direttore UEPE di Ragusa, l'avvocato Letizia Galati del Foro di Catania, l'avvocato Irene Russo del Foro di Ragusa, l'avvocato Nunzio Citrella, presidente della Camera penale degli Iblei e il giornalista Giuseppe La Lota. Si è dato spazio anche alle testimonianze del Terzo Settore con l’intervento del dottor Renato Meli, presidente della fondazione San Giovanni Battista e di Domenico Leggio, delegato regionale Caritas Sicilia e direttore della Caritas Diocesana di Ragusa.
“L’obiettivo è mettere al centro le associazioni di volontariato che rappresentano una risorsa importante per questo Paese” ha commentato il presidente del CSVE Salvo Raffa, che ha aggiunto “con questo incontro, organizzato in sinergia con il Tribunale di Ragusa e con gli attori che hanno a cuore il bene comune, vogliamo fare sistema creando una sinergia istituzionale e non solo, per far sì che anche il Terzo Settore possa avere un ruolo in questo recupero che deve avere un fine rieducativo”.
“Dopo Catania, sono felice di assistere anche qui a Ragusa alla sigla del protocollo, che rientra nelle iniziative portate avanti dalla nostra associazione per evidenziare il ruolo sociale dell’avvocato” spiega l’Avvocato Nanni Frasca, Coordinatore Regionale AIGA Sicilia, sottolineando come si cerchi ricorrere il meno possibile alla detenzione in carcere: “non solo a tutela dei nostri assistiti, ma anche a tutela della società che con queste misure alternative attraverso cui chi le svolte offre un servizio alla società”.