Baskin: lo sport che unisce e abbatte le barriere
Da Avola a tutta la Sicilia, 14 anni di inclusione attraverso il basket adattato per persone con e senza disabilità. Un esempio virtuoso di collaborazione tra scuole, famiglie e terzo settore.
Il Baskin, abbreviazione di basket inclusivo, è uno sport innovativo che promuove l’inclusione sociale unendo persone con e senza disabilità. Nato in Italia, il Baskin si ispira al basket ma introduce regole flessibili e adattamenti per permettere a tutti, indipendentemente dalle abilità fisiche, di partecipare attivamente. Ogni giocatore ha un ruolo specifico in base alle sue capacità, favorendo la collaborazione e il gioco di squadra. Questo sport è praticato in scuole, associazioni e comunità, contribuendo a superare barriere culturali e fisiche, valorizzando la diversità e creando legami significativi.
Ad Avola (SR) il Baskin è presente da ben 14 anni grazie al lavoro costante della UISP solidarietà Avola: “Da anni giriamo in tutta la Sicilia con diverse iniziative, quest’anno siamo addirittura sbarcati in Calabria. La ripartenza dopo la pandemia è stata abbastanza difficile - dichiara il presidente Giuseppe Battaglia - ma ora finalmente stiamo cercando di riattivare tutti quei contatti che hanno reso il Baskin molto diffuso in tutte le province siciliane. Abbiamo in programma diverse iniziative formative che coinvolgeranno le scuole e le associazioni sportive dilettantistiche”.
Lo sport rappresenta uno strumento potente per sostenere e valorizzare le persone con disabilità, e il coinvolgimento delle realtà locali e delle istituzioni educative gioca un ruolo cruciale nel suo sviluppo. È fondamentale che le associazioni di volontariato, insieme alle organizzazioni del terzo settore, collaborino con progetti come il Baskin, un esempio virtuoso di sport inclusivo che in Sicilia sta già dimostrando il suo valore. Attraverso una programmazione dedicata e un coinvolgimento diretto delle associazioni sportive locali, si possono creare sinergie efficaci, capaci di promuovere l'inclusione sociale.
“In questi 14 anni sono stati tantissimi i ragazzi normodotati che hanno affiancato i ragazzi con disabilità e hanno praticato questo sport - continua Giuseppe Battaglia - e questa è la cosa più importante per noi, un grande premio per tutto il lavoro svolto in questi anni”.
A queste iniziative, però, devono affiancarsi le agenzie educative, che rivestono un ruolo chiave: la famiglia, primo luogo di crescita e supporto, e la scuola, dove si formano i cittadini di domani. L'integrazione di queste forze ha già dato risultati significativi, contribuendo a diffondere sport come il Baskin, capace di abbattere barriere e valorizzare le diversità. Il terzo settore, in particolare, ha mostrato un'importante capacità di sostenere e amplificare questo messaggio, dimostrando come lo sport possa diventare un vero motore di inclusione e partecipazione.
“Vogliamo invogliare i le associazioni del terzo settore a collaborare con la realtà del Baskin in Sicilia, attraverso una programmazione fatta ad hoc per loro e magari un coinvolgimento di scuole e istituzioni. Ci stiamo evolvendo anche dal punto di vista organizzativo - conclude Giuseppe Battaglia - attraverso l’aiuto dell’EISI (Ente Italiano Sport Inclusivi) che si occuperà della realizzazione, della codificazione di altri sport altamente inclusivi, come ad esempio il calcio balilla inclusivo, la danza inclusiva, il calcio inclusivo e le bocce inclusive, questo è il futuro dello sport inclusivo in Italia.